NOTIZIE STORICHE
Il castello di Montoro è stato edificato in età longobarda; compare per la prima voltanelle fonti nell'anno 897, quando il principe di Salerno, Guaimario, diretto a Benevento, con la scorta sostò nel castello. Tra la fine del sec. X e la prima metà del sec. XI acquistò
un' importanza strategia non solo di difesa del territorio, ma anche dal punto di vista amministrtivo per la presenza di conti e gastaldi.
Con l'arrivo dei normanni, nella seconda metà del sec. XI, Montoro rientrò nel feudo degli eredi di Torgisio, signore di San Severino-Rota e il castello venne strutturato sulla base del modello signorile, divenendo un punto di riferimento nella gestione politica dell'intero
territorio: nel castello di Montoro si tenevano riti di investitura della fedualità minore, come nel 1109 l'omaggio vassallatico che Guglielmo Carbone di Monteforte prestò ai signori di San Severino. In età sveva il casello venne ristrutturato ed ampliato da Riccardo di San Severino,conte di Caserta e signore di Montoro, che aveva sposato in prime nozze Iolanda figlia naturale di Federico II e in seconde nozze Berardessa del Duca, a cui diede come dono di nozze il feudo di Montoro. Nella seconda metà del sec. XIII, sotto gli angioini,
conobbe un periodo di splendore proprio con la contessa Berardessa, divenuta vedova di Riccardo e sposata in seconde nozze con Pietro de Suria. Il fortilizio continuò ad essere utilizzato anche nella tarda epoca angioina e aragonese, quando venne adeguato
all'introduzione e alla diffussione delle armi da fuoco. Colpito dal terremoto del 1456 e devastato dal sacco e fuoco di Montoro delle truppe di Piccinino, nella guerra tra Angioini e Aragonesi, nella prima metà del sec. XVI venne abbandonato. Il castello aveva anche caratteristiche residenziali con abitazioni civili, strutture di servizio e spazi vuoti destinati all'agricoltura.
un' importanza strategia non solo di difesa del territorio, ma anche dal punto di vista amministrtivo per la presenza di conti e gastaldi.
Con l'arrivo dei normanni, nella seconda metà del sec. XI, Montoro rientrò nel feudo degli eredi di Torgisio, signore di San Severino-Rota e il castello venne strutturato sulla base del modello signorile, divenendo un punto di riferimento nella gestione politica dell'intero
territorio: nel castello di Montoro si tenevano riti di investitura della fedualità minore, come nel 1109 l'omaggio vassallatico che Guglielmo Carbone di Monteforte prestò ai signori di San Severino. In età sveva il casello venne ristrutturato ed ampliato da Riccardo di San Severino,conte di Caserta e signore di Montoro, che aveva sposato in prime nozze Iolanda figlia naturale di Federico II e in seconde nozze Berardessa del Duca, a cui diede come dono di nozze il feudo di Montoro. Nella seconda metà del sec. XIII, sotto gli angioini,
conobbe un periodo di splendore proprio con la contessa Berardessa, divenuta vedova di Riccardo e sposata in seconde nozze con Pietro de Suria. Il fortilizio continuò ad essere utilizzato anche nella tarda epoca angioina e aragonese, quando venne adeguato
all'introduzione e alla diffussione delle armi da fuoco. Colpito dal terremoto del 1456 e devastato dal sacco e fuoco di Montoro delle truppe di Piccinino, nella guerra tra Angioini e Aragonesi, nella prima metà del sec. XVI venne abbandonato. Il castello aveva anche caratteristiche residenziali con abitazioni civili, strutture di servizio e spazi vuoti destinati all'agricoltura.
All' interno sono documentate alcune chiese, Santo Stefano nel 1022, San Matteo nel 1190, San Pantaleone nel 1293. In particolare la chiesa di San Pantaleone, fondata con ogni probabilità dalla contessa Berardessa, aveva funzioni parrocchiali e per secoli è stata considerata la chiesa più importante di Borgo. Anticamente tra le abitazioni del casale del castello Longobardo vi era la Chiesa
parrocchiale di San Nicolò extra muros del vescovado montorese, in cui era presente una piccola cappella dedicata a San Pantaleone medico e martire. Di questa si trova memoria nelle pergamene dell'archivio di Montevergine (vol.87 n°26)che rivelano la sua esistenza
già negli anni 1283 e 1293.
parrocchiale di San Nicolò extra muros del vescovado montorese, in cui era presente una piccola cappella dedicata a San Pantaleone medico e martire. Di questa si trova memoria nelle pergamene dell'archivio di Montevergine (vol.87 n°26)che rivelano la sua esistenza
già negli anni 1283 e 1293.
In seguito la parrocchia di San Pantaleone eretta nell' anno del Signore 1480, fu aggregata a quella di San Leucio di Borgo Montoro con decreto dell'Arcivescovo di Salerno, Mons. Paglia del 23 maggio 1838. All' inizio del xx secolo, in modo particolare tra i due conflitti mondiali che mutarono il corso della storia contemporanea, si avvertì la necessità di innalzare sul suolo della parrocchia un grande Tempio, a testimonianza della secolare protezione del Santo verso il suo popolo e su tutta Montoro. Infine, nel 1950 vengono intrapresi
altri lavori di rifinitura e di abbellimento dell' interno della Chiesa con affreschi della vita e del martirio del Santo, come anche dei locali connessi, inoltre lavori di rifacimento del presbiterio del pavimento e dell'impianto di illuminazione ed audio con ulteriori rifiniture esterne.
altri lavori di rifinitura e di abbellimento dell' interno della Chiesa con affreschi della vita e del martirio del Santo, come anche dei locali connessi, inoltre lavori di rifacimento del presbiterio del pavimento e dell'impianto di illuminazione ed audio con ulteriori rifiniture esterne.
Don Alfredo Iasozzi
Inoltre vogliamo ricordare il nostro caro Parroco Don Alfredo Iasozzi che in 50 di sacerdozio nella Comunità Borgense sapeva trasmettere con intensità agli amici e fedeli cristiani l'amore verso la Chiesa e i Santi, mentre con passione e devozione si dedicava al Santuario di San Pantaleone ininterrottamente. E stato un maestro di saggezza, conoscenza, consiglio e disponibilità, un limpido e umile servitore e un punto di riferimento ineguagliabile e imprescindibile per generazioni di giovani.
Don Alfredo Iasozzi Parroco di Borgo di Montoro (AV). In questo video viene raccontato brevemente con piccoli
passaggi la sua vita permanente (50 anni di sacerdozio) nella comunità di Borgo fino alla fine della sua vita terrestre.
passaggi la sua vita permanente (50 anni di sacerdozio) nella comunità di Borgo fino alla fine della sua vita terrestre.
Parrocchia Ss. Leucio e Pantaleone in Borgo di Montoro (AV)
dal 1840 al 2014 di seguito la successione dei Parroci
dal 1840 al 2014 di seguito la successione dei Parroci
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